venerdì 16 ottobre 2009

Desiderio del cuore - Carl Theodor Dreyer (1924)

(Mikael)

Visto in DVD

Questo film è una sorta di copia di "Pagine dal libro di Satana". Dreyer sembra avere capito il segreto per fare un buon film e lo ricalca, ma ora ha più esperienza…

Come nel suo secondo film la costruzione delle scene è centrale, a mio avviso meno articolata che nell’altro, ma stavolta le scenografie sono decisamente superiori, mascherine al posto della camera mobile, ma stavolta sono più delicate, più raffinate, e poi il montaggio parallelo nel finale, che stavolta però non concede nulla al lieto fine. Si perché stavolta ci troviamo di fronte ad un melodramma ben più cupo del precedente, in cui un “padre” (che in realtà è un pittore) si trova tradito dal “figlio” (che in realtà è il suo modello) e nonostante se ne renda conto continua a sostenerlo fino al mirabile finale; il figlio dal canto suo cerca una libertà che probabilmente già ha, ma soffre di sudditanza psicologica, se ne libera grazie al coraggio datogli dall’amore di una donna, la quale, ironicamente, lo legherà a se forse anche in maniera più ferrea che non il “padre”, e questo senza esserne consapevole.

Un gran film e, stranamente per Dreyer, neppure troppo noioso, come non era noioso "Pagine dal libro di Satana", altra somiglianza.

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