venerdì 27 novembre 2009

Killer condom - Martin Walz (1996)

(Kondom des Grauens)

Visto in Dvx in lingua originale sottotitolato in inglese.

Io sono un grande estimatore della serie B e questo titolo è un must per chiunque apprezzi le nicchie. Dico questo per far capire che mi ci sono avvicinato con tutte le migliori intenzioni.
La storie è un pò classica, c'è un'idea geniale, un preservativo sanguinario, la cui causa è quanto di più banale, uno scienziato pazzo ed una maniaca religiosa, ma si sa, questa è la serie B, ci sono altri standard da considerare.
I personaggi non sono affatto approfonditi, sono macchiette, il protagonista viene direttamente fuori dal noir e tutti gli altri vanno avanti per cliché; ironia ce n'è tanta, e spesso si ride per davvero. Qualche impronta innovativa ce l'ha visto tutto il girare attorno all'omosessualità (la si prende in giro, ma la maggior parte dei personaggi lo sono e sono loro i fighi della situazione). C'è pure qualche citazionismo ben fatto, ma soprattutto c'è una scena d'apertura che è un piccolo capolavoro della serie B con comicità perfetta, attori adatti (no, perchè il resto del cast è un po fatto da cani) e la dovuta venatura splatter nel finale. Veramente da standing ovation.
Tutte queste caratteristiche vincenti in un film di serie B si scontrano però contro un film che pretende d'essere di più; ci sta il pistolotto sulla tolleranza alla fine del film, ci sta perchè la trama ci arriva a farlo ed è pure ben fatto, ma il resto del film tra una scena comica ed un'altra arranca, si trascina, avvinto dalla noia e dalla lentezza, con un protagonista troppo cerebrale (ci sono continui ed inutili intermezzi del detective che rimugina su di se e sul suo passato, troppo poco ironice per non stridere); il film sembra avere troppe pretese e allora da un buon film di serie B si passa ad avere un film di serie A fatto da culo. nE allora se si deve considerarlo in quest'ottica va detto che la regia banale azzecca qualche momento ma non coinvolge e la trama latitante già di suo non dice nulla, non avvince non emoziona; e poi il cast è pessimo.

Nei titoli di testa ho però scoperto che il film è tratto da un fumetto di König, autore satirico a tematica gay che apprezzo abbastanza nelle storie brevi ma che, a mio avvico tende a diventare ripetitivo e noioso in quelle lunghe (e ha un tratto nel disegno molto cartoonistico ma molto bello); e allora tutto si spiega, lo sbaglio è alla base. Hanno voluto prendere il fumetto così com'è senza togliere quelle parti lente che in un fumetto possone starci ma che in un film non funzionano mai o quasi. Si insomma, è il solito problema di adattamento

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