sabato 12 dicembre 2009

In Bruges, la coscienza dell'assassino - Martin McDonagh (2008)

(In Bruges)

Visto in DVD.

Film splendido. Alla sua prima prova come regista McDonagh crea un film estremamente eurocentrico dove il rifiuto dell'americanità è onnipresente, addirittura sfacciato nella sceneggiatura (dove gli americani sono sistematicamente presi per il culo). Un film di gangster atipico, con gangster atipici, dove tutti hanno una coscienza e nessuno è solo un personaggio vuoto inventato solo per sparare.
Difficile definire anche il genere, non è una black comedy, più che altro un insieme perfetto di commedia e dramma, uniti in continuazione, sempre presenti entrambi anche nelle stesse scene.
Il film è sorretto da un cast perfetto, fatto di ottimi attori che si adattano alla perfezione e ad un certo punto è difficile dire se si ta guardano Farrel o Ray.
Spesso poetico, altrettanto spesso surreale da il massimo in ogni senso nel finale, forse ruffiano, ma certamente adatto, anzi quasi obbligatorio.
Il film non è scevro di difetti, per lo più concentrati nella sceneggiatura che spesso perde colpi e che tende a presentare la città di Bruges in maniera eccessivamente abbiondante e cartolinesca, o per via dei troppi personaggi irrosolti o poco sfruttati, ma questo diventa solo un dettaglio quando ci si trova ad assistere al finale del film.

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