martedì 26 gennaio 2010

Freaks - Tod Browning (1932)

(Id.)

Visto in DVD, in lingua originale sottotitolato.

Film capolavoro di Browining ambientato dietro le quinte d'un circo dove vivono i freaks, i fenomeni da baraccone; tra questi Hans, uno dei nani, fidanzato con Frieda, anch'essa nana; tra loro si inserisce Cleopatra, la trapezista, che attirata dai soldi che Hans ha ereditato arriva a sposarlo, l'umiliazione che gli farà provare, ma anche il non dimenticabile tentativo d'ucciderlo (piano archiettetato con Hercules, il suo vero amante), faranno scatenare la vendetta dei freaks, una delle vendette migliori della storia del cinema.

Il film è condotto con maestria dal regista, con piccoli e secchi movimenti di camera utili più per definire l'ambiente dove si svolge la vicenda, piuttosto che mostrare fatti che altrimenti sarebbero preclusi allo spettatore; le scene fnali con i freaks che strisciano nel fango sono estetizzanti al massimo.
Quello che più colpisce è però l'utilizzo di freaks reali, nani, uomini senza gambe, donne senza braccia, uomini torso, donne barbute ecc... certamente la scelta è stata fatta, un po per questioni di budget (in questo modo non c'era bisogno di effetti speciali), un po per colpire lo spettatore. Ma quelo che è l'intento del film è restituire ai mostri il senso di umanità; oggigiorno il cncetto è banale, ma questo credo sia uno dei primi film che si chieda chi è il vero mostro.
Da non confondere l'intento di umanizzare i freaks con l'intento di mostrarli buoni. I freaks non sono buoni, sono esseri umani, ed ecco allora che compaiono, gioia, ingenuità, amore, tristezza (questi ultimi due magnificamente mostrati da Frieda, non una buona attrice, ma decisamente la maschera perfetta del dolore e dell'amore, il suo affetto per Hans che è interessato solo alla felicità dell'amato verrà poi copiato da migliaia di film romantici), ma anche odio, disprezzo, rabbia, e quel senso di cameratismo proprio delle comunità chiuse.

Il film è stato spesso accusato d'essere cinico e grottesco. Francamente non credo.
Non c'è cinismo nel mostrare i freaks, li mostra perchè la storia di cui parla perderebbe molto se non ci fossero, se fosse ambientata in una comunità d'altro tipo sarebbe meno diretto il significato, perderebbe di forza la vendetta finale (atroce per la vittima, ma certamente atroce anche per chi la compie perchè implica una presa di coscienza della propria condizione) e tutto il film cambierebbe di senso e mostrerebbe solo quanto possono essere malvagi gli uomini, non si chiederebbe chi è il vero mostro e tutto ciò che ne consegue.
Spesso si sostiene il cinismo di Browning sia evidente quando inquadra i freaks fare ciò che li contraddistingue, come la donna senza braccia che mangia con i piedi o l'uomo torso che si accende una sigaretta; beh pur non escludendo che Browning fosse un bastardo e ammettendo che certamente è stato fatto per impressionare lo spettatore, va data una certa onestà al regista, che inquadra pure le inutili scene dell'uomo che ingoia la spada o del mangiafuoco, così come le piccole gag del clown, Browining mostra tutti nel loro lavoro, riducendo tutti ai fenomeni da baraccone che tanto attraggono la gente al circo; normodotati compresi.
Per quanto riguarda il grottesco, beh, lo è per ciò che mostra, non perchè decide di mostrarlo; ignorare le cose non le elimina, quindi più che essere grottesco per aver deciso di mostrare persone con problemi fisici notevili è forse grottesco per impone agli apettatori di guardarle, senza dare l'illusoria consolazione della finzione. Guadare un film del gobo di Notre Dame no inquieta nello stesso modo perchè il protagonista è truccato, eppure c'è la stessa quantità di dramma e di grottesco. Browning obbliga a non ignorare.

Certo nel film c'è una quantità notevole di violenza psicologica, terribile infatti la sequenza in cui Cleopatra prende sulle spalle Hans in un girotondo d'umiliazione (beh tutta la famosa sequenza del banchetto di nozze trasuda umiliazione e violenza), quindi certamente il film non è una passeggiata nei boschi.

Inutile dire che il film fu un fiasco all'epoca (fa fatica ad essere visto oggi) e segnò tutta la carriera di Browning.
Il finale è un po affrettato, ma quello, forse, per via dei pesanti tagli imposti dalla produziono; quelo originale non prevedeva la morte di Hercules, ma la sua evirazione (!!) e lo si sarebbe visto poi in mezzo al sideshow (il tendone affiancato al circo vero dove stavano i fenomeni da baraccone), effemminato ed ingrassato cantare in falsetto per i visitatori.

Complessivamente il film impressione tantissimo, per ciò che mostra e per come lo fa. Ricordo che lo vidi in tv per sbaglio una notte, e lo vide anche mia sorella, lei ne rimase terribilmente scossa, io non posso negare di esserne rimasto impressionato; da allora in tv non è più stato trasmesso...
Non è un film che consiglierei a tutti; bisogna essere pronti a guardare quello che di solito ci fa voltare la testa.
Comunque sia, applausi a scena aperta.

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