lunedì 12 aprile 2010

Un dramma in televisione - Clifford Sanforth (1935)

(Murder by television)

Visto in VHS registrato dalla tv.

Filmetto dimenticabile con pretese di essere un giallo e pure una commedia. Per il primo abusa in maniera esagerata di Lugosi e del suo alone oscuro; per la seconda abusa di un paio di caratteristi etnici presi per il culo per il loro essere etnici a cui vengono messe in bocca battute imbarazzanti (il cameriere cinese che parla solo per modi di dire delle sue parti, e la cuoca nera che ad un certo punto chiede "sono diventata rossa"...cioè neanche mia nonna fa ste battute, e mia nonna è Borghezio).
L'unico punto a suo favore è di essere di diritto paleontologia cinematografica, in quanto nel film si parla di un rivoluzionario esperimento che permette alle immagini di essere trasmesse, nitide, a distanza, di quanto questa invenzione (chiamata, in maniera piuttosto lungimirante, televisione) attiri gli interessi di molti che ne capiscono l'importanza e la bancabilità, se mi si passa il termine.
Non merita d'essere visto anche se è uno dei pochi film degli anni '30 che la RAI si ostina, assurdamente, a trasmettere. Ah, e per una volta non è colpa di Ghezzi, perchè lo fanno su raiuno.

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