mercoledì 27 ottobre 2010

La sposa in nero - François Truffaut (1968)

(La mariée était en noir)

Visto in DVD.

Quando uno dice che il cinema francese è noioso, o che la nouvelle vogue è per intellettuali che amano amarsi mentre guardano film noiosi, evidentemente non conosce il cinema francese, e men che meno conosce questo film.
Una donna diviene vedova non appena esce di chiesa con il novello sposo; e diviene vedova per una cazzata, un gioco fra conoscenti. Ovviemante si trasforma, non sarà più la donna di prima, ma diventerà un angelo del male assetato di vendetta. Cercherà i 5 colpevoli, li sedurrà e li ucciderà ad uno ad uno in modo più o meno atroce. Il finale, che suggerisce il fallimento del suo piano, ne mostra invece il successo su tutta la linea.
Al di la degli ovvi collegamenti con "Kill Bill" nella storia, per la libertà di regia, l'uso disinvolto dei flashbacks, la cripticità dei motivi e lo stile sempre nuovo e sempre stupefacente per inquadrare i vari momenti, ci si rende conto che questo film è realizzato da un Tarantino nato negli anni '30.
Tra le scene memorabili mi piace ricordare il flashback su come è avvenuto l'omicidio, con i cinque conoscenti che fanno gli idioti con un fucile; una sequenza senza dialoghi che ha la cadenza e le dinamiche di un poderoso film muto. Stupendo.

Nessun commento: