mercoledì 3 novembre 2010

Il gatto a nove code - Dario Argento (1971)

(Id.)

Visto in DVD.

Al suo secondo film Argento non migliora nella regia, anzi; gli unici avanzamenti sono i giochi sempre più raffinati per nascondere l’identità dell’assassino e maggiori virtuosismi in soggettiva. Argento però ha imparato un poco la lezione nella stesura della storia e evita con stile le parti inutili, non allunga la minestra, o meglio la allunga con stile, rendendo tutte le scene interessanti, magari vicoli ciechi, ma dei gran bei vicoli ciechi. Solo il finale è un po troppo frettoloso e rapido.

Poi ha dalla sua il grande Malden in una parte non titanica ma dignitosa (certamente più che in Le strade di san francisco) e Catherine Spaak fa proprio di tutto per non mostrare le tette, quant’è stoica.

Un ottimo film, decisamente migliore dell’uccello, ma ancora Profondo rosso è lontano.

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