lunedì 27 dicembre 2010

Amore folle - Karl Freund (1935)

(Mad love)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.


Ed ecco il primo seguito di "Orlacs hände”. La storia è sempre la stessa del precedente, ma il film è completamente diverso; qui l’attenzione non è più per l’operato, ma per il medico. Se l’altro era un dramma con venature metafisiche, qui è un horror in piena regola, con un chirurgo pazzo (ma pazzo davvero), che spinge tanto sull’effetto scenico (si inizia, letteralmente, con un horror show) e poco sul dramma personale.


L’idea in se non è malvagia, riutilizza un film vecchio di soli 10 anni, ma lo adatta alle mode del momento, tirando fuori un horror; poi ci mette Lorre nella parte del matto, questo a scapito della recitazione, ma certamente un physique du rôle più adatto non c’era all’epoca.


Quella che è una buona idea dona alcuni grandi momenti (il paragone con Galatea e Pigmalione fino alla statua che prende vita), però purtroppo causa anche molte cadute di stile. Il dramma del pianista è rapido e molto poco mostrato, il fattore soprannaturale è mantenuto vivo (e non spiegato) fino alla fine (a scapito della credibilità), il mostro nel finale spiega tutto il suo piano giusto per non lasciare dei dubbi e poi c’è un happy ending attaccato col bostik che proprio non si può sopportare.


Peccato, perché l’intento era ottimo, ma la realizzazione sfigura al confronto con il predecessore.


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