lunedì 6 dicembre 2010

Due ore ancora - Rudolph Maté (1950)

(D.O.A.)

Visto in DVD.

Un innocuo contabile viene avvelenato con una sostanza ad azione lenta che lo ucciderà in qualche giorno. Data l’impossibilità di salvarsi comincia un’instancabile caccia all’uomo per riuscire quantomeno a capire chi e perché l’ha ucciso.

Il film è evidentemente fatto da un parvenue, un ex direttore della fotografia che però di regia non ne sa a pacchi, a fronte di un ottimo incipit, la storia, presentata i flashback, ci mette una vita ad ingranare, e passa più di mezzora di film prima dell’avvelenamento. Da quel momento è tutta una frenetica fuga alla scoperta di una storia intricata il giusto per essere un noir, anche se non molto credibile.

Come si diceva la regia non brilla mai in maniera particolare e ha anche qualche caduta, ma la storia, originalissima, regge fino alla fine, rendono questo film una delle più originali cacce all’uomo della storia del cinema.

PS: un encomio ai titolisti italiani, che per poter mantenere inalterata la sigla del titolo ne hanno però trasformato il senso da dead on arrival (il codice D.O.A. con questo significato è usato da polizia e ospedali in america quando arriva un cadavere) a due ora ancora, così da renderlo sensato e comunque inerente alla storia. Per una volta bravi.

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