lunedì 24 gennaio 2011

Germania anno zero - Roberto Rossellini (1948)

(Id.)

Visto in DVD.

Film nerissimo e tragicissimo di Rossellini. In una Germania ferita a morte da una guerra da cui è ben lungi dal riprendersi, si muove Edmund figlio minore d’una famiglia disperata in cui tutti i suoi componenti (come tutti i personaggi del film comunque) sono vittime di un terribile individualismo (il fratello maggiore che non vuole prendere la tessera per i viveri per paura d’essere arrestato, il padre che ama lamentarsi più che essere un appoggio ecc…). Fuori dalla casa le cose non vanno meglio, e finisce a fare dei lavori per un suo ex insegnante, nostalgico del nazismo e tendenzialmente pedofilo (ma non sembra neppure essere l’unico), e poi si associa a due ragazzi che vivono di espedienti e prostituzione. In un contesto del genere il ragazzo sarà portato all’omicidio, un omicidio atroce, per quanto liberatorio , che lo porterà all’inevitabile finale.

Salvo nella figura dell’insegnante (le cui carezze eccessivamente sensuali sul giovane protagonista disturbano ancora oggi), il regista sembra essere in equilibrio perfetto, senza giudizi morali, mostrando una galleria di personaggi che sono colpevoli quanto innocenti, vittime e carnefici nello stesso momento; mostrandole quindi come essere umani che vivono nella tragedia come condizione normale (come dice la voce fuori campo all’inizio), in una concezione estremamente moderna del rapporto fra Germania e nazismo.

Se l’intero film si sviluppa come neorealista aumentando notevolmente l’effetto emotivo ed il disagio dello spettatore, il finale si presenta come un denso affresco di simboli di un’infanzia distrutta ed ormai irrecuperabile da qualunque forza, e accompagna chi guarda verso un finale logico, ma francamente non previsto.

Un film stupendo, moderno e sostanzialmente perfetto… anche se avrebbe bisogno di qualche restauro.

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