giovedì 13 gennaio 2011

Lili Marleen - Rainer Werner Fassbinder (1981)

(Id.)

Visto in DVD.

La storia del successo della canzone “Lili Marleen” è legato a storie di amore e spie nella Germania nazista; almeno secondo Fassbinder. Il film è proprio la storia d’amore, per lo più a distanza fra una cantante di locali notturni (Schygulla) e un ebreo svizzero che lavora per far fuggire nel suo paese gli ebrei tedeschi (Giannini); fra loro si opporranno il ricco padre di lui, il nazismo, la guerra, e ancora il nazismo, mentre lei riuscirà a raggiungere il successo nonostante limitate capacità canore, e lui sarà invece catturato.
Storie di amore e spie, come si diceva, e fraintendimenti, dalla storia estremamente canonica, eppure condotta con uno stile asciutto che fa perdonare ogni cosa. La regia di Fassbinder è appena sotto a quella di “Un anno con 13 lune”, appena meno originale, mantiene però tutto il dinamismo con continui carrelli (quanto è bello vedere un film del genere).
Molti i tocchi d stile; l’incontro con Hitler che viene mostrato con l’entrata della cantante dentro un’enorme porta da cui esce una luce accecante; i soldati che cantano la canzone del titolo ormai diventata proibita mentre partono per il fronte con la cantante che se ne va impettita (ok, è vero, è piuttosto di maniera come scena, ma è messa nel momento giusto, con la giusta freddezza); oppure che ogni volte che la Schygulla canta vengono intercalate scene di battaglia con quelle del suo spettacolo, come a continua memoria che mentre tutto questo succedeva fuori impazzava una guerra.
Bravo Fassbinder.

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