sabato 21 maggio 2011

Habemus papam - Nanni Moretti (2011)

(Id.)

Visto al cinema. Il neo-papa (Piccoli), eletto due minuti prima al conclave, durante la proclamazione da di matto; non riesce a reggere il peso dell'incarico affidatogli. Viene chiamato un medico che afferma la salute fisica del pontefice, quindi si chiama uno psicologo (Moretti) che però incontra una serie di problemi tecnici. Mentre tutti i prelati (più Moretti) devono obbligatoriamente rimanere dentro al Vaticano fino alla proclamazione, il Papa fugge, si mischia con una compagnia teatrale e ritrova la vita che ha appena perduto.

Il film non parla di fede neanche di striscio e non sbeffeggia il Papa neanche per sbaglio. Anzi, la figura del neo eletto pontefice è archetipica, mostra un uomo soverchiato dalla responsabilità, obbligato ad una serie di scelte non volute ed estremamente compromettenti, mostra desideri disillusi (la passione del teatro, tarpata per la sua incapacità come attore) e il tentativo di rifarsi una vita con la fuga. Dall'altra parte c'è Moretti con i prelati vaticani, la loro presenza in scena è ininfluente ai fini della trama, ma fa da splendido contraltare comico al dramma personalissimo di Piccoli e in più crea una galleria di personaggi, quantomai umani ed infantili.

Il film riesce a fondere il tragico con la commedia in maniera invidiabile; esteticamente curato e ben recitato (anche Moretti non è malvagio, solo un po sopra le righe un paio di volte). La trama non fa sconti a giornalisti (stupendo quello di rai2) e psicoanalisti, prima ancora che alla chiesa.

PS: chi critica questo film perchè dileggia la chiesa è evidente che non l'ha visto.

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