venerdì 27 maggio 2011

Minority report - Steven Spielberg (2002)

(Id.)

Registrato dalla tv. In un futuro non eccessivamente lontano i crimini si possono rpevedere grazie ad alcuni umani mutanti. I tre utilizzati a… non ricordo più la città, Boston?... sono gli unici in uso e appaiono sostanzialmente infallibili. Vuoi vedere che tutto il sistema si incrina solo quando il capo di questo reparto speciale viene accusato di essere un futuro assassino? Corri di qua e corri di la, Cruise scoprirà alcuni retroscena sul funzionamento del macchinario della previsione e alcuni loschi scheletri negli armadi.

Credo che negli anni zero Spielberg si sia interessato allo studio delle luci; infatti anche in questo film, come in “Prova a prendermi” i colori sono desaturati (e qui si vira sempre su toni freddi, come sempre nei film ambientati nel futuro) e le luci fanno la parte del leone, con fasci intensi che tagliano le scene e talvolta colpiscono anche la macchina da presa. Ovviamente il sistema è perfetto e ben si adatta a descrivere l’algido ambiente in cui si svolge la vicenda.

Per il resto è un film di Spielberg classico, spigliato, diretto benissimo, con scene girate magistralmente e con chiarezza (le scene d’azione sono orchestrate in maniera impeccabile e mai confusa) e la storia tratta da Philip K. Dick si lascia a dissertazioni filosofiche belle pese (volendo)… però stavolta mi ha preso poco, il sistema mi è parso prevedibile e farraginoso, e questo mi è sembrato un fil come un altro… anche se diretto da dio.

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