mercoledì 27 luglio 2011

In un mondo migliore - Susanne Bier (2010)

(Hævnen)

Visto ad un cineforum. Un ragazzino appena trasferito in una scuola fa amicizia con un ragazzo da tutti scherzato perché assomiglia ad un topo, infatti tutti lo chiamano faccia di topo… in effetti assomiglia davvero ad un topo dunque… ma vabbé, il ragazzetto difende l’amichetto/si difende sprangando il bullo più grosso e minacciandolo con un coltello. Poi il padre di faccia di topo (che il medico senza frontiere) viene preso a schiaffi da un tizio, per dimostrare ai ragazzetti che le tra adulti ci si può spiegare senza violenza va a prendersi un altro paio di schiaffi senza reagire, al che il ragazzetto psicotico ritiene che la non violenza sia una cazzata e decide di mettere una bomba fatta in casa (la ricetta sull’internet) nella macchina dello schiaffeggiatore… ma vuoi che nel tentativo non finisca in mezzo faccia di topo (sfigà com’è)? Oddio ma allora la violenza fa male!

Film idealmente carino, in cui il male è dappertutto, i genitori non sono meno incasinati dei figli e nonostante gli sforzi tutto sfugge loro di mano lo stesso, la violenza è endemica e sostanzialmente non subordinabile al raziocinio… però…

Però la storia è nel complesso poco credibile, è noiosa da far paura e girata in pseudo-dogma (che odio e disprezzo). E come se non bastasse (ma già la noia basterebbe eccome) ecco che ci si mette pure un happyending finale che propria fa a pugni con tutto il resto del film. Brava Bier; sputtana l’unica idea buona del film.

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