lunedì 15 agosto 2011

Ariel - Aki Kaurismaki (1988)

(Id.)

Visto in DVD, in lingua originale con sottotitoli in inglese.
Licenziato da una miniera ed ereditando da un collega una macchina, il protagonista va verso il sud (vive in Lapponia), verrà rapinato, dormirà in dormitori pubblici, si innamorerà di una “ragazza” madre, verrà messo in carcere quando cercherà di riprendersi quello che gli è stato rubato, evaderà con il compagno di cella con cui organizzerà una rapina per contro terzi che uccideranno l’amico, si vendicherà e infine fuggirà sul cargo Ariel (nominato quasi mai).

Il film è un esempio classico del cinema di Kaurismaki; un film muto moderno, ambientato nel basso della società, ma non nei bassifondi; dai toni soffusi, i sentimenti inespressi e gli attori invitati a non recitare, eppure tutta questa freddezza naif funziona da dio e crea un marchio di fabbrica sempre vincente; anche perchè il regista finlandese sa narrare da dio anche senza il bisogno di fronzoli. Ah si, e con molta ironia.

Questo film nello specifico mette in sequenza quasi tutti i generi che vengano in mente, su tutti, una storia d’amore; la storia di un’amicizia virile e, nella sequenza della fuga dal carcere, una palese citazione di Un condannato a morte è fuggito.

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