lunedì 5 settembre 2011

Nessuna festa per la morte del cane di Satana - Rainer Werner Fassbinder (1976)

(Satansbraten)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.Non conosco ancora molto bene Fassbinder, ma, a quanto pare, gli piaceva molto sorprendere il pubblico con repentini cambi di registro; e si vede, a soli due anni da Un anno con 13 lune si mette a girare questo film; una farsa urlata e ironica sull’arte e sul suo rapporto con la società (borghese).

Un poeta rivoluzionario non riesce più a scrivere e si trova in una cronica mancanza di soldi, vive con la maltrattata (ma solida) moglie ed il fratello ritardato che colleziona mosche (è lo stesso Spengler che sarà il protagonista delle 13 lune), nel mentre intreccia rapporti amorosi/sadomasochisti con diverse donne e prostitute. I suoi insistenti tentativi di scrivere di nuovo lo porteranno involontariamente a copiare Stefan George e sarà in quel momento che penserà che fra loro due (il protagonista ed il defunto poeta tedesco George) ci sia una sorta di connessione e tenterà pertanto di copiarlo in ogni ambito della sua vita, nei versi, nell’aspetto, nei vestiti fino ai gusti sessuali (Stefan George, come dice la moglie del protagonista, ha inventato l’omosessualità).

Il film come detto è una farsa casinista e sopra le righe praticamente in ogni momento, ma nonostante questi ed altri difetti risulta decisamente ironica e a tratti divertente, veicolando il messaggio (il crollo dell’arte sottoposta al peso della condiscendenza e del gusto borghese tutta improntata al guadagno e non alla creazione di idee nuove ecc….) tutto sommato con leggerezza.

Fassbinder si fa riconoscere decisamente nell’incipit dove una serie di inquadrature che fanno capire chi comanda lasciano il segno, poi affoga in una regia perfetta formalmente, ma portata avanti con il pilota automatico.

Non un capolavoro, ma decisamente originale, utile per vedere un Fassbinder meno tetro del solito.

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