martedì 20 dicembre 2011

Gli spietati - Clint Eastwood (1992)

(Unforgiven)

Visto in DVD. Rimando alla sempre quasi-affidabile wikipedia per la trama.

Che film! Eastwood termina la sua parabola western nel modo migliore. Un film du un vecchio ex renegade ormai bollito e portato sulla buona strada che riprende in mano la pistola per una buona causa ed un mucchio di soldi. Esatto! Quel vecchio che non uccide nessuno da 11 anni è Eastwood, che non realizzava un western da 10 anni, che mostra il tramonto dell’epoca d’oro del west con un western atipico sugli ultimi giorni dei pistoleri come categoria sociale. Proprio i pistoleri vengono continuamente sbeffeggiati, ne vengono spiegate le regole e gli ideali solo per distruggerli poco dopo, vengono messi a nudo e rivelati come degli incalliti mentitori (è italiano, giuro) costantemente sotto gli effetti del whiskey. Si insomma un finale perfetto per l’intero genere.

Ovviamente Eastwood è lo stesso texano dagli occhi di ghiaccio di qualche decennio prima, deve solo riprenderci la mano e una volta che questo è avvenuto riuscirà in tutto ciò che poco prima rimaneva impensabile. Il tutto condito con un sentimentalismo spinto in ogni direzione (la moglie che l’ha salvato dalla sua stessa vita, morta ormai da anni; il legame con il ragazzo che vorrebbe essere un pistolero; l’intera parabola del personaggio di Morgan Freeman; ma anche la sete di pace e dello sceriffo Hackman; ecc…) che non solo non eccede mai, ma anzi eleva il film al di sopra di molti altri (non necessariamente di questo stesso genere).

Il tutto poi è visto con un taglio noir, affascinante, disincantato e perfetto nel sottolineare il personaggio (in fondo i due generi hanno tantissimo in comune, la lotta contro un destino già scritto, la morte costantemente presente, l’amore impossibile, la solitudine…).

2 commenti:

Christian ha detto...

Se c'è mai stata una pellicola per cui ho usato la parola "filmone", è questa! ^^

Lakehurst ha detto...

assolutamente, ero rimasto impressionato dal cavaliere pallido, ma questo lo batte