venerdì 30 dicembre 2011

Operazione diabolica - John Frankenheimer (1966)

(Seconds)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
SPOILER. Randolph è un medioborghese oltre la mezzetà, più o meno senza sbocchi, chiuso in una vita buia... da un poco sembra essere pedinato (bella la sequenza iniziale) e torturato telefonicamente da un amico... peccato che quell'amico sia morto. Andrà ad un appuntamento per capire cosa sta succedendo e si ritroverà dentro un'azienda che cambia l'identità e la vita, senza che tu lo voglia, semplicemente ti scelgono e ti cambiano vita. Randolph subisce un intervento di plastica facciale e diventa Rock Hudson (ah ah ah ah), si trasferisce in California dove farà il pittore, ma le cose non andranno per il verso giusto e l'azienda che cambia le vite non avrà ancora finito il suo lavoro.

Film affascinante, dall’idea originale e decisamente ben realizzata (in fondo l’assunto è semplice, una ditta permette di cambiare letteralmente la tua vita, solo che non da possibilità di scegliere quando) con un colpo di scena finale, prevedibile, ma orchestrato in maniera da colpire in ogni caso.
Frankenheimer da sfoggio di tutte le sue capacità molto anni ’60, con camere ravvicinante, che seguono i personaggi in maniera ansiogena e con montaggio rapidissimo, tutto avviato a dare un senso di claustrofobia che dona al film quel qualcosa in più. Il problema è che esagera. Si dilunga sempre troppo, troppo lunga la sequenza del baccanale hippie, troppo lunga della festa in cui Hudson si ubriaca, troppo lunga la disperazione del protagonista alla fine del film. Il film rimane orginale, ma perde molti punti.

PS: titoli di testa di Saul Bass che introducono fin da subito in un ambiente malato.

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