lunedì 9 gennaio 2012

Rischiose abitudini - Stephen Frears (1990)

(The grifters)

Visto in tv.

Questo è un film che ho praticamente guardato di spalle (stavo facendo altro)… in ogni caso ne parlo perché il finale (che ho guardato bene!) mi ha davvero colpito.

John Cusack è un piccolo truffatore che si guadagna da vivere usando le regole imparate da vecchio, pragmatiche, sagge e da vero gentleman. Lui sta con un’inquietantemente giovane, bella e disponibile Annette Bening che si procaccia da vivere allo stesso modo, ma in maniera decisamente più sfacciata, avara e gelida del moroso. La madre di Cusack (una Anjelica Huston che tutti nel film definiscono giovane e bella… beh, mi permetto di dissentire) lavora, con una botta di originalità, per un boss, lei gli piazza delle scommesse farlocche nelle corse dei cavalli pilotate per abbassare le quotazioni; ovviamente non resiste alla tentazione di fregargli dei soldi. I tre si incontreranno quando il povero John finisce all’ospedale, le due donne si odiano e i rapporti fra i tre collidono. Poi la Huston se ne va. Quando la Bening offre a John Cusack un colpo enorme, pericoloso, ma apparentemente facile, Cusack sente puzza di fregatura (si sa che tra truffatori ci si truffa sempre l’un l’altro, cosa che viene anche detta apertamente in questo film), torna dalla mamma per chiedere aiuto, ma le due donne si incontreranno prima… e poi il destino si muoverà in maniera inesorabile…

Ovviamente questo è noir, non importa il fatto che si tratti di un film di truffe è un noir, c’è tutto… Però è anche un film sulle relazioni famigliari. La vera idea originale è il rapporto con la madre, l’essere truffatori è tutto in dipendenza dei rapporti madre-figlio, e viceversa i rapporti famigliari vengono subordinati alle attività criminali e all’avidità che ne sta alla base.
Detto ciò non intendo dilungarmi troppo sulla regia (m’è parsa buona), la fotografia (credo pregevole anche se terribilmente “inizio anni ‘90”) o il ritmo (che invece mi è sembrato leggermente troppo lento, ma giusto un pelo); dicevo che non intendo dilungar mici perché in definitiva non l’ho seguito abbastanza bene…
Fosse solo un discorso di truffe incrociate non avrebbe particolare appeal rispetto a molte altre pellicole sull'argomento...

SPOILER ALERT
Quello su cui voglio soffermarmi è il finale. Anjelica Huston uccide Annette Bening, le spara in faccia e finge di essere lei a essersi uccisa (scambiando il corpo sexy della appena trentenne Bening con il proprio, oppresso e consunto, corpo da cinquantenne… anche se all’epoca aveva quarantanni, ma ne dimostrava ben di più) così da depistare il boss che la sta cercando per l’ammanco di denaro di cui si è accorto. John Cusack deve riconoscere il cadavere; si rende conto dello scambio, ma sta al gioco; tornato a casa torva la madre che lo sta derubando. Dopo un breve dialogo i due hanno una colluttazione minima e Cusack rimane accidentalmente ferito con un vetro (non ferito nel senso “Buon Dio! Mi si è spezzata un’unghia”, ma ferito nel senso “Buon Dio! Mi si sono spezzate le carotidi”), la Huston si rende conto d’aver ucciso il figlio e scoppia in lacrime… ma mentre Cusack agonizza lei, sempre piangendo, prende i soldi e se ne va… finalone col botto, molto noir, che mostra come i rapporti famigliari siano del tutto subordinati alla propria fame di denaro, no perché prima di uccidere il figlio tentarà di sedurlo convincendolo di non essere realmente sua madre... Che arrivino ad ammazzarsi lo si intuisce fin dall'inizio, ma se lei l'avesse ucciso sarebbe stata solo una persona "cattiva" e disposta a tutto pur di appagare il suo egoismo, ma in questo modo, un incidente involontario e lei, affranta, che fugge con i soldi del figlio è lei stessa vittima della sua dipendenza dai soldi, una persona disperata che fa violenza a se stessa prima che agli altri. Un finale torbido, tetro e disperato come pochi altri... La potenza di questi pochi minuti è grandiosa. Bravi tutti.

PS: carrellata di caratteristi di livello nelle retrovie.

2 commenti:

Babol ha detto...

Non l'ho mai visto ed è un peccato, perché adoro Cusack.
Cercherò di recuperarlo!

Lakehurst ha detto...

anche a me Cusack ha sempre fatto simpatia...anche se è da un po che mi fa pena, non riesce più a fare granchè di decente.