giovedì 19 gennaio 2012

Super 8 - J.J. Abrams (2011)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Come ho avuto modo di dire poco tempo fa, ci fu un tempo in cui al cinema facevano film per ragazzi senza considerarli dei decerebrati. Facevano film con adolescentelli per protagonisti che si comportavano come adolescentelli, senza sembrae degli adulti più bassi della media, o dei bambini superintelligenti, semplicemente dei ragazzi. Ecco il signor JJ ha voluto riproporlo.
Ecco, avverto che potrei anche averne una percezione alterata, un po per l’effetto Aspesi (l’aprrezzare senza motivi oggettivi solo le cose che sono uguali a tutto quello che si è visto quando si era ggiovani) e un po perché l’ho visto dopo diverse Leffe (e con diverse intendo due). Quindi non sarò del tutto affidabile.

Mymovies freme all'idea di descriverne la trama.

Come nei film Amblin tutti i ragazzi sono personaggi completi, con caratteristiche vere e proprie, o quantomeno un minimo di psicologia, dall’altra JJ utilizza metodi facili per creare pathos (come la storia d’amore fra i protagonisti), ma le esplicita proprio, quando nel film i ragazzi cercano un modo per aumentare la trama del loro cortometraggio. E poi JJ è uno che sa vendersi bene, ha imparato a memoria le regole base de “Lo squalo” e le utilizza con dovizia, in questo film (come credo succeda anche in “Cloverfield” che però non ho visto) sa quanto e quando deve mostrare, o non mostrare, dell’alieno durante lo svolgimento della trama, partendo da una sagoma indistinta fino all’astronave completa del finale (a dirla tutta il livello del film, secondo me, rimane altissimo fintanto che il mostro non viene inquadrato direttamente, una volta visto… beh come succede sempre la realtà mostrata non è mai interessante quanto tutte le alternative potenziali che uno si crea in testa).

Poi però Abrams non è solo un grande pubblicitario dei suoi prodotti, o solo uno che ha imaprato bene i trucchetti base per vendere al grande pubblico, né è solo un bravo regista di film accettabili. Abrams è anche uno che ha grande fiducia nel pubblico che guarda i suoi film e per questo si permette tocchi di classe notevoli. Tutto il lacrimoso incipit è semplicemente perfetto. Non viene detta nemmeno una parola, ma tutti i messaggi che devono essere veicolati (e sono diversi) vengono compresi (per esempio, il ciondolo, che non viene quasi mai accennato direttamente dai personaggi si capisce dall’inizio che è il ricordo della madre scomparsa). Poi l’uso dei dolly o dei carrelli che tanto mi piacciono solitamente nei film, vengono in secondo piano, perché JJ mi rispetta.

Tremo a dirlo, ma se avessi avuto 15 anni in meno e avessi visto questo film una domenica pomeriggio su italia uno, “I goonies”, per me, non sarebbero mai esistiti… (ok, forse sto esagerando).

PS: c’è pure un’importante pubblicità progresso contro le droghe. Perché marjuana e alieni, se assunti insieme, fanno male.

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