venerdì 24 febbraio 2012

Dorian Gray - Oliver Parker (2009)

(Id.)

Visto in Dvx. La storia è nota ai più. Un ragazzotto pone, involontariamente, la sua anima in un quadro e mentre lui si immerge nelle dissolutezze il quadro invecchia e si prende gli acciacchi al posto suo. Ma una vita amorale non piace a nessuno…

Con un’estetica da spot della Campari si dipana una storia che più che perversa risulta cretina, con un protagonista anemico e amimico poco credibile anche solo a succhiare un calippo alla Esselunga, figuriamoci a strafrsi di oppio per poi essere preso in un impegnativo rapporto a tre.
La messa in scena, abbastanza gradevole è quel falso d’epoca molto ben patinato che fa piacere veder anche se è poco credibile (più all’inizio).

E se nel complesso il film risulta guardabile, ad irritare tantissimo sono alcune delle reazioni dei personaggi gli uni agli altri, è il parlare per aforismi (che funziona bene in un libro del 1800, ma non in un film degli anni zero), è il fatto che il quadro sia inutilmente vivo come in un Harry Potter e il mostro che ne vien fuori sembra un Ezio Greggio un po invecchiato.

Ah già, l’ho già detto che il protagonista è un beduino inetto che recita con le chiappe?! Spiace per Colin Firth essere entrato in una cosa così…

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