martedì 21 febbraio 2012

La contessa scalza - Joseph Mankiewicz (1954)

(The barefoot contessa)

Visto in DVD. Una belle e sensibile diseredata spagnola dalla famiglia complicata viene notata da un dittatoriale produttore cinematografico che grazie al regista (un Bogart piuttosto in disparte) la lancia nel dorato mondo del cinema. La sua storia sarà sofferta e la sua carriera breve, fino alla morte. Il funerale sarà la cornice in cui i vari personaggi che ne prendono parte racconteranno la sua storia.

Film verboso come sa essere solo un film di Mankiewicz, ma senza la verve o la forza distruttiva di un “Eva contro Eva”… quello che rimane quindi è solo un lungo film di stampo teatrale, abbastanza esagerato nei termini usati e nei sentimenti esposti con più letteratura che non cinema.

Cast di livello quietamente sprecato perché a parte la Gardner protagonista (che secondo me neppure recita da dio), Bogart e O'Brien, fanno parti limitate; troppo limitate per loro. Cameo di Interlenghi nella parte del fratello della Gardner.

Alla regia alcune idee (come il ballo inziale dove la protagonista non viene mai inquadrata), ma in definitiva niente di adeguato per mantenere alto il ritmo.
Ne più, ne meno, di un film affossato dalla sceneggiatura.

3 commenti:

Seconda serata ha detto...

Io ho visto tutt'altro, o forse sono solo rimasto affascinato dal cinema che ci stava dietro, dall'uso dei flashback. Quasi quasi lo salvo...

Lakehurst ha detto...

mah sai è che avevo aspettative alte dato il cast e dato il regista. ovviamente, sbaglio mio, ma quando vedo un film di Joseph M. penso a Eva contro Eva, non solo per l regia, ma epr l'uso dei dialoghi che non solo non affossano il film, ma ne aumentano il ritmo e la profondità come nel migliore degli Hawks.

Lakehurst ha detto...

l'uso dei flashback, lo stile e l'andamento della storia raccontanta da un coro anzichè da un singolo è buona, ma, per quanto mi riguarda, muore schiaccita dal chiacchericcio.