venerdì 23 marzo 2012

Ogni cosa è illuminata - Liev Schreiber (2005)

(Everything is illuminated)

Visto in tv. Uno ebreo statunitense ossessivo compulsivo (e vegetariano) parte per l’ucraina alla ricerca della donna che salvò suo nonno durante l’ultima guerra. Assolda come guida un giovane del luogo (un incredibile Eugene Hutz, cantante dei Gogol Bordello), suo nonno e il cane del nonno. Ovviamente saranno più un’armata Brancaleone che non un tour organizzato.

Il film è una commedia che si macchia di dramma solo nel finale (e per fortuna dura poco) che vince a mani basse proprio nel riuscire a far ridere con idee carine, ma non entusiasmanti, eppure ci riesce e lo fa con una leggerezza calviniana davvero notevole, che permea l'intero film e ne rende sopportabile anche il finale (che senza questa leggerezza rischierebbe di essere l’ennesima chiusura triste come punizione per aver riso di un dramma).
Il film è poi pulito e ben realizzato, tutto proteso a dare dell’ucraina l’dea di un paese di campagna, gente stramba, per lo più ignorante, ma tendenzialmente buona, che si muove in un mondo dai colori pastello, dagli ambienti luminosi e dalla natura onnipresente. Direi ottima quindi la fotografia.

Un film decisamente carino, che intrattiene con gusto e il giusto grado di ruffianeria (Mihaileanu dovrebbe prendere appunti).

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