venerdì 11 maggio 2012

Le relazioni pericolose - Stephen Frears (1988)

(Dangerous liaisons)

Registrato dalla tv.
Frears costruisce un film sontuoso, esteticamente perfetto tutto improntato nel seguire gli attori, con una continua sequenza di primissimi o primi piani, alcune figure intere quando necessario e rari campi lunghi. Il regista capisce che il fulcro di tutto sono i personaggi ed il modo in cui sono resi e si attacca ai volti e agli sguardi senza mai perderli.

L’idea non è nuova, ma ben fatta ed il film ne giova tantissimo. In realtà il gioco è delicato, basta un piccolo errore di casting e tutto è perduto; invece il cast è tutto all’altezza dai comprimari a i due grandiosi protagonisti.
E qui si arriva al centro del film John Malkovich e Glenn Close. Malkovich recita come sempre, gigioneggiando nella parte dello strabico libertino dalla morale propria alla Wilde intriso di zolfo; ma è tenuto a bada da una regia che sa quello che vuole ottenere, creando una spalla perfetta per Glenn Close…

Poi c’è lei, l’attrice più brutta che il cinema abbia mai partorito, ma anche una delle più brave, qui regala la sua Cappella Sistina. Un personaggio pessimo tutto giocato sull’ambivalenza, sull’ipocrisia e sulla menzogna che parla in maniera impeccabile con le parole, ma comunica tutto con gli sguardi obliqui, i ghigni di gioia ed i pochi gesti stizziti. Tutto è giocato al limite della credibilità, basterebbe un nulla per andare fuori dalle righe e nel manieristico, ma la Close non sbaglia nulla, e crea un personaggio vero, trasmesso in maniera totale e con una capacità tale da riuscire ad essere affascinante… tremo a dirlo, ma Glenn Close non è mai stata così bella come in questo film, ha il fascino del male.
Un film strepitoso, da vedere assolutamente.

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