venerdì 23 novembre 2012

One man show - Newton I. Aduaka (2010)

(Id.)

Visto al Festival di Cinema Africano(in concorso), in lingua originale sottotitolato.

Un attore ammalato di cancro deve fare i conti con il proprio passato diviso fra il teatro, tre donne che ha amato in maniera diversa ed un figlio abbandonato.

Film estremamente interessante, nato in maniera convenzionale, ma completamente stravolto (a detta del regista) dalle continue improvvisazioni del protagonista e realizzato con una macchina a mano sul modello europeo. Interessante dicevo e assolutamente non facile per l'intento di raccontare il percorso di quest'uomo (scandito dai quattro capitoli in cui è suddiviso il film) in maniera non lineare, con uno sguardo (ancora una volta) molto europeo nella messa in scena e nel ritmo. Ovviamente il film è lento, fatto di lunghi silenzi e parti di improvvisazione folle che renderebbero ostico pure un cartone della Disney. Detto in poche parole il film può annoiare (mi sono ritrovato diverse volte a guardare l'orologio); ma, dopo averlo visto, quando il tempo passa alcune di quelle sequenze particolarmente tediose crescono e acquistano un senso sempre maggiore (personalmente, a parte tutte le scene girate in teatro che assumo un senso nel breve capitolo finale, la scena che preferisco è il lungo discorso fra il protagonista che avverte del cancro la madre di suo figlio, molti silenzi, molti fuori fuoco, molte lacrime trattenute).
Ripeto, può non piacere, ma questo film è un esperimento, e sotto questo punto di vista vince decisamente.

PS: cast di livello superiore.

Il film è stato anticipato dal corto (che con i suoi 40 minuti è decisamente un mediometraggio) intitolato "Jamaa". La storia di due bambini rimasti orfani della madre che cercano di raggiungere la zia portandosi il cadavere in una bara improvvisata. Un film di sentimenti assolutamente non grottesco, girato con molte sequenze oniriche (esteticamente bellissime, realizzate da dio) e con un andamento anch'esso oniroide che sembra prendere spunto da Pinocchio, Alice e tutta quella letteratura per l'infanzia fatta di fantasia realizzata. Il corto più bello visto quest'anno ed uno dei migliori di sempre.

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