giovedì 6 dicembre 2012

Fur: un ritratto immaginario di Diane Arbus - Steven Shainberg (2006)

(Fur: an imaginary porttrait of Diane Arbus)

Visto in tv.

La storia della fotografa Diane Arbus, nata e vissuta in una borghesissima famiglia anni ’50 e del suo lento scoprire un’attrazione piena di pietas e empatia verso i diseredati, i diversi ed i freaks; un’intesa che si spingerà fino all’innamoramento vero e proprio di un uomo ipertricotico che c’ha pure dei problemi polmonari…
Il film è un’opera esteticamente impeccabile protesa verso il riarrangiare il già visto in una storia di amore del diverso in senso letterale. Se è ovvia la similitudine con “La bella e la Bestia”, meno ovvia, ma molto rimarcata è la citazione insistita di “Alice nel paese delle meraviglie” (il coniglio bianco, il te, la porta minuscola, ecc…).
Come dicevo il film è esteticamente impressionante, tutto giocato con inquadrature geometriche estremamente belle, colori sempre netti e una carrellata di costumi da Hollywood classica. Nicole Kidman è bravissima anche se era ancora nella fase di recitazione con agnizione obbligata e tutto il film le gira attorno; Downey Jr è bravo, ma di fatto non è che debba recitare troppo e fare eccessivi complimenti al suo linguaggio di corpo e sguardo mi pare esagerato.
In definitiva un film perfetto sotto ogni punto di vista tecnico, ma glaciale più del marito della protagonista, gelido nel suo non trasmettere nulla, un giocattolo bello, ma vuoto, che usa a mani basse i freak per creare una sorta di ambiente burtoniano (o browningiano), ma senza capire cosa farsene e li mette li, come mobilio gotico e si accontenta di fare l’ennesimo film con una bellissima Nicola Kidman che trattiene a stento le lacrime. Ecco tra i film di questo genere direi che è uno dei migliori…

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