venerdì 22 marzo 2013

Il romanzo di un baro - Sacha Guitry (1936)

(Le roman d'un tricheur)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in italiano.

Un uomo scrive le proprie memorie seduto in un bar, ripercorrendo la sua vita dal momento in cui diventò orfano ai suoi successi a Montecarlo come croupier prima e come baro successivamente, la guerra, gli amori, i viaggi.

In un lungo flashback inframezzato da alcuni momenti, per lo più comici, di ritorno al “presente” del bar, il protagonista racconto l’intera sua esistenza in una continua voice off, impedendo agi attori di parlare direttamente, anzi facendo lui stesso tutte le voci qualora necessario; unici momenti con voci live sono una canzone in un locale e tutte le sequenze ambientate nel bar e, quindi, non raccontante dal protagonista.
Curiosa scelta stilistica che modifica completamente la luce del film, rendendolo di fatto una via di mezzo tra un film muto ed uno parlato, con una recitazione calcata da parte degli attori ed un trucco che spesso ritorna a quello dei film muti (l’anarchico russo o la moglie del protagonista ad esempio).

Dal canto suo Guitry, decide di trattare il film con il dinamismo che si dedicherebbe ad un musical, organizza gli attori ed i loro movimenti come in una coreografia, gioca con il montaggio per dare un senso di velocità maggiore e usa la macchina da presa in gustosi piani sequenza e dialoga con lo spettatore non tanto con le parole fuori campo, quanto con le immagini stesse ed i dettagli messi in scena; si veda l’infanzia del protagonista come esempio e summa di tutte queste idee. Addirittura i titoli di testa sono recitati dal protagonista, mentre la macchina da presa mostra il cast tecnico ed artistico.
Interessante film sperimentale che è anche una divertente commedia invecchiata pochissimo,leggera e rapida intrattiene con gusto.

Nessun commento: