lunedì 29 aprile 2013

Vero come la finzione - Marc Forster (2006)

(Stranger than fiction)

Visto in tv.

Un uomo, dipendente del fisco, all'improvviso sente una voce che descrive tutte le sue azioni; mentre la sua vita si svolge, vuota come al solito, si rende conto di essere un personaggio di un libro. Cercherà una mano in un esperto del settore per riuscire a capire se sta vivendo una commedia o una tragedia, nel frattempo si innamorerà di una evaditrice (?) fiscale...

Il film parte bene. Una storia surreale trattata nel modo più realistico, più verosimile possibile, messa in mano ad un protagonista (Ferrell) che per il semplice fatto di essere se stesso riesce a dare alla trama un aspetto agrodolce che altrimenti non avrebbe.

Il problema di questi film così tendenti all'assurdo (ma intelligentemente assurdi) è riuscire a creare una conclusione che sia all'altezza dei presupposti… c’è bisogno di dire che questo film fallisce completamente? Con l’introduzione del personaggio della Gyllenhaal il film crolla completamente alla stregua di qualunque commedia romantica, senza neppure provarci a diversificare un poco l’andamento di quella, inevitabile, storia d’amore; a questo punto il finale stucchevole non sorprende e, nell'ottica della piega che ha preso la trama, non è neppure il peggior finale possibile.
In una parola, una delusione.

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