venerdì 4 ottobre 2013

Mr. Smith va a Washington - Frank Capra (1939)

(Mr. Smith goes to Washington)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Un giovane di provincia puro nelle intenzioni e idealista nel rapportarsi con le istituzioni americane (ammantante di quell’aura di misticismo e integrità che hanno solo loro) viene scelto come secondo senatore del suo stato. La scelta è stata pilotata da un magnate locale e dall'altro senatore (un tempo anch’esso puro); i due stanno tentando di far passare al congresso la costruzione di una diga che farà guadagnare loro parecchi soldi e cercano un nuovo senatore che non faccia troppe domande. Una volta a Washington per tenerlo buono gli offriranno al possibilità di portare avanti un suo emendamento circa la costituzione di un campo per ragazzi, purtroppo gli interessi di quella campo si scontreranno con quelli della diga; il neo eletto sarà pronto a denunciare i brogli, ma verrà battuto sul tempo e si attiverà una enorme macchina del fango.

Film  idealista fino alla nausea, semplice e lineare fino alla fantascienza si ricorda volentieri per lo sguardo disincantato che già in quegli anni c’era nei confronti delle istituzione (è vero che, comunque, questo sguardo serve a sottolineare l’assurda redenzione finale). Personalmente non ho molto apprezzato l’interpretazione di Stewart che da vita all'eterno suo personaggio del ragazzone semplice, ma qui è proprio eccessivo. Devo ammetter inoltre di non aver capito esattamente perché avrebbe dovuto convincere l’opinione pubblica della sua innocenza tenendo la parla 24 ore…

Tutto sommato è un film di Frank Capra (solare, idealista e buono), ma a questo gliene preferisco molti altri, qui è tutto eccessivo e troppo meccanico. Qualche buona idea non manca di sicuro, il cartoonismo della caccia a i giornalisti; l’enfasi esagerata, ma esteticamente impeccabile dell’arrivo a Washington; il mostrare i sentimenti di Stewart attraverso l’impossibilità di tenere il cappello in mano.

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