venerdì 27 dicembre 2013

Lo hobbit: La desolazione di Smaug - Peter Jackson (2013)

(The Hobbit: the desolation of Smaug)

Visto al cinema, in 3D... ed in HFR.

Il seguito dell'esile racconto del primo capitolo non poteva essere che più esile del primo; vengono introdotti gli elfi che danno il destro a Jackson per inserirci un Legolas truffaldino e pure una storia d'amore interrazziale. Per il resto è il solito film d'azione dalla terra di mezzo con fughe e agguati. In più vanno annoverati una serie di riferimenti sempre più pressanti verso la trilogia de "Il signore degli anelli" che, per chi non la conosce (a parte mia mamma, alzi la mano chi non conosce Il signore degli anelli), diventa difficile capire diversi momenti di tensione (tutto quello che circonda l'anello e il negromante ovviamente).

Spero di non aver dato l'impressione di non aver apprezzato; perchè questo è un bel film. Se il primo della trilogia era una cavalcata forsennata senza un attimo di tregua qui, quell'eterno romanticone di Jackson, con l'introduzione degli elfi rallenta il ritmo, si dedica alla costruzione di un'inutile cornice romantica per acchiappare una fetta di pubblico che non era fondamentale acchiappare e solo a tratti accelera come sa fare lui. Si l'elfa che insegue i nani io l'avrei abolita, mentre Legolas, per quanto inutile, non è dannoso ai fine del racconto. Detto ciò l'opera riesce comunque a creare un paio di scene da urlo (su tutte la fuga nel torrente dentro i barili che voto come miglior scena d'azione in CGI dopo quella di Tintin); ma soprattutto ha un enorme asso nella manica: Smaug...
Pare che Jackson abbia affermato che i 10 anni trascorsi fra il signore degli anelli e questa seconda trilogia siano stati, in parte dovuti, alla costruzione degli scenari e alle location... cazzata ovviamente visto che aveva tutto pronto dai film precedenti; in tutti questi anni sono stati in Papua Nuova Guinea a cercare un drago vero (e qualche mese devono averlo impiegato ad insegnargli l'inglese con la pronuncia di Cumberbatch). Smaug è la vera, grande, idea di questo film; un drago praticamente vero, con movimenti incredibili e fuso (ad un certo punto letteralmente) con il tesoro di cui è a guardia; quando c'è, riempie la scena (non solo con la stazza) e Jackson lo utilizza in lunghe sequenze (di per se inutili) che sono solo un catalogo di delizie per gli occhi (il già citato momento in cui viene investito dall'oro fuso...). Applausi.

Detto ciò il 3D; non è vitale, come al solito, permette qualche buon momento con le cose che ti volano addosso, ma soprattutto riesce a definire meglio i dettagli in 2 (dico 2) scene; poi Jackson è bravo e riesce a sfruttarlo pure nella foresta per creare scene a più piani... però in definitiva è, e rimane, ancora lo stesso inutile tentativo di portare gente al cinema già fatto negli anni '50.
Detto ciò l'HFR (i 48 frame al posto del 24 canonici)... Massi in diversi momenti c'è un'impressione di iperrealtà... Massi in diversi momenti si sfonda la quarta parete e si vede che la location è finta... però più un impressione (forse un effetto placebo) che con l'andare avanti del film neppure si nota più...

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