lunedì 16 dicembre 2013

Spiral - Adam Green, Joel David Moore (2007)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato

Un ragazzo con un enorme problema di ansia e di socialità vivacchia lavorando in un ufficio asettico dove il suo unico amico è il suo superiore. Tra crisi superate a fatica  pranzi in solitudine tira avanti. Un giorno compare una ragazza che sembra interessarsi a lui, dapprima solo per amicizia, poi da cosa nasce cosa… ma la psicosi del protagonista riuscirà essere trattenuta solo fino ad un certo punto.
Film di Green in coppia con il protagonista Moore, esteticamente impeccabile; fotografia perfetta, fredda e distaccata, luci gelide e tutto il corredo di costumi e location di conseguenza.
Detto ciò, per il resto, è un film fatto tutto di faccette da pazzo, autismo, monosillabi bofonchiati, arte nell’accezione più snob; in una parola un’idea di plot piuttosto banale che gioca fra la realtà e la finzione fin dall’inizio in maniera sfacciata; a tal punto che fin dall’inizio ci si chiede quale delle due ipotesi più ovvie si sceglierà per il finale… la cosa buffa è che alla fine vengono scelte entrambe. Complessivamente esagerato nell’interpretazione e nella storia, oltreché nella regia…
La regia non è originale, ma ravana nel già visto nel genere horror con la sapienza di chi ci prova a costruire un buon prodotto; niente di fenomenale, ma giochi di fuoco e fuori fuoco, macchine a mano, dettagli del protagonista, vengono usati quando servono, ma anche quando francamente se ne potrebbe fare a meno. Un ritmo un poco fiacco conclude il tutto.
In una parola; non è il film che ti cambia la serata, ma la fa passare bene.

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