mercoledì 12 febbraio 2014

Il vaso di Pandora - Georg Wilhelm Pabst (1929)

(Die Büchse der Pandora AKA Lulù o Lulù - Il vaso di Pandora)

Visto qui.

Una ragazza ha tra le sue numerose relazioni quella di un facoltoso uomo pubblico, che frequenta per poter sfondare nel varietà. Durante uno spettacolo (messo in piedi dal figlio dell'uomo che lei frequenta, ovviamente anche lui innamorato della ragazza) la fidanzata dell'uomo li scopre insieme, il matrimonio salta ed il ricco decide quindi di sposare la ragazza. Durante la festa di  matrimonio però il neo marito fraintendi i rapporti fra la nuova moglie ed un anziano sfruttatore, ingelosito inscenerà una lite che porterà alla sua morte accidentale. La ragazza accusata dell'omicidio fuggirà dalla Germania riparando in Francia, dove diventerà succube delle minacce di denuncia di tutti gli uomini che la circondano.

Un dramma notevole diretto con una solidità incredibile, tanto da renderlo un film che potrebbe essere realizzato allo stesso modo anche oggigiorno. Viene però ricordato di solito per essere il primo a introdurre un motivo saffico nel cinema; la giovane ragazza farà innamorare di sé anche una donna, manipolata ed ingenua è l'unica figura completamente positiva del film.
Notevole anche la trama che si snoda nella vita di una ragazza che (come viene dette durante il processo è come Pandora) distrugge tutto ciò che tocca, nella prima parte tutti gli uomini che ha attorno, nella seconda, porterà tutti con sé fino a distruggersi da sola.

Il drammone si fa portatore di una regia encomiabile che gioca bene con una luce spesso cruda, diverse situazioni con ombre ricche di significato (la scena della camera da letto dove avviene il dramma), nel finale utilizza anche la nebbia (poco sfruttata a dire la verità), usa diverse inquadrature inconsuete per mostrare le stesse scene e nel finale ci da dentro anche con un montaggio parallelo rapido ed interessante (basti la sequenza sulle scale).
A questo va aggiunta una recitazione perfetta della Brooks assolutamente credibile anche al giorno d'oggi.

...detto ciò devo ammettere che il film non mi ha convinto; anzi mi ha convinto, ma non mi ha coinvolto. Sarà la gestione gelida della vicenda (siamo fin troppo al di fuori della storia che si svolge) o il repentino cambio di prospettiva (nella prima metà la protagonista è una carnefice, nella seconda una vittima), ma complessivamente il film non mi ha lasciato molto. Questo nonostante gli indubbi pregi.

Nessun commento: