lunedì 5 gennaio 2015

La chiave di vetro - Stuart Heisler (1942)

(The glass key)

Visto in Dvx.

Un uomo (ricco) si innamora della figlia di un politico in corsa come candidato senatore (...mi pare) e per amor di lei ne sostiene ne sostiene la campagna e lascia a piedi la malavita con cui, fino aquel momento, collaborava. Quando il fratello (scapestrato) della ragazza viene trovato morto il ricco viene immediatamente considerato colpevole; entrerà in scena l'amico e braccio destro dell'uomo che indagherà fra la vita privata del morto e la malavita, si farà pestare in diverse occasioni e, alla fine, risolverà il dilemma; e tutto per amor di lei...

Noir dalla trama impeccabile di un Hammett in forma, talmente in forma, che il film punta tutto sull'intreccio e dimentica l'atmosfera. Questo è infatti uno dei noir meno duri che abbia visto di recente, dove è possibile morire e facile cadere innamorati.
Apprezzabile il contorno dei comprimari che hanno tutti le facce giuste (soprattutto quel pugile mancato di Benedix); meno in forma Alan "Shane" Ladd piuttosto inespressivo e pessimo il doppiaggio atroce. Ah si, Veronica Lake è sempre bellissima (pare che Ladd sia stato scelto come protagonista perché era l'attore più basso sotto contratto della produzione e ci voleva qualcuno che non facesse sfigurare i 150 cm della Lake...).
C'è poco da dire, un film che si guarda volentieri perché ti fa passar bene un'ora e mezza e che poi lo si ricorda per i dettagli inutili e non perché ti ha lasciato qualcosa.



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