mercoledì 15 aprile 2015

The skeleton key - Iain Softley (2005)

(Id.)

Visto in DVD.

Un'infermiera di New Orleans decide che lavorare in ospedale non è la sua vocazione (troppo business) e cerca quindi di riciclarsi come infermiera a domicilio (anche se sembra più una badante). Il lavoro che le si offre è in una vecchia casa in mezzo alle paludi, deve prendersi cura di un uomo con un doppio ictus affiancata alla moglie, a tratti inquietante a tratti solo terribilmente triste e superstiziosa.
La casa presto mostrerà di nascondere dei segreti, così come l'anziana coppia.

Rivisto per l'ennesima volta il film mostra di nuovo tutti i suoi pregi e mette a nudo quel paio di difetti che alla prima visione (1000 anni fa) sono sfuggiti.
In primo luogo questo è un film più sul versante del thriller paranormale che dell'horror classico; la suspense e le botte di paura ci sono e, tutto sommato, questo è il grande pregio; la tensione è mantenuta dall'inizio alla fine senza mai mollare. Il colpo di scena finale (geniale) è solo l'ennesimo cambio di prospettive che il film offre, dato che ad ogni minuto ogni situazione e ogni personaggio continuano a mostrarsi sotto luci differenti.
Il cast è totalmente in parte (il povero Hurt è ridotto a recitare a mugolii) e il personaggio della Hudson non è neppure troppo cretina pur essendo la protagonista di un film del genere (un pò lo è comunque...).
La location scelta è impeccabile e tutto ciò che è collaterale (la baraccopoli della pompa di benzina, il negozio hoodoo dietro al lavanderia, ecc...) è funzionale a mantenere il mood, ma senza eccessi.

L'unico difetto è qualche ingenuità nella regia del flashback (la storia della casa) e nelle scene di magia, troppe accelerazioni inutili, cambi di colore (o meglio, viraggio verso il bianco e nero), macchina da presa che trema; tutti espedienti semplicistici per creare un senso di spaesamento, francamente si poteva fare di meglio. Va però sottolineato che non è un difetto che disturba la visione, anzi le prime volte non l'ho neppure notato.

PS: fatalmente il film, girato in Lousiana, uscì lo stesso anno dell'uragano Katrina.

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