lunedì 4 maggio 2015

Idiots and Angels - Bill Plympton (2008)

(Id.)

Visto in Dvx.

Un uomo cattivissimo vive una vita solitaria e astiosa. All'improvviso cominciano a crescergli due ali; all'inizio cercherà di toglierle, ma non riuscirà a evitarne lo sviluppo. Le ali però hanno una loro volontà e lo costringeranno a fare una serie di buone azioni. Quando tutti lo verranno a sapere verrà aggredito, ucciso e gli verranno tolte le ali per riutilizzarle. Il dramma però è solo all'inizio e Nemesi ci vede benissimo.

Plympton ha un tratto tondeggiante e deformante, ombroso e naif, deve piacere perché non ha niente di pulito, ma è all'apparenza dolce anche se le storie che racconta non lo sono affatto.
La storia è come il disegno, naif. I cattivi sono cattivissimi e le conversioni sono improvvise e immotivate; se si riesce ad accettare queste accelerazioni improvvise nella storia è fatta. Poi c'è una certa tortuosita nello sviluppo della trama e un buttare un pò troppi elementi nella seconda parte, ma direi che è la questione meno importante.
Al di là della qualità del disegno quello che vince su tutto è la sua capacità di giocare con le inquadrature e di sfruttare fino in fondo il mezzo dell'animazione; deformazioni eccessive, punti di vista impossibili (l'interno bocca che beve l'alcolico mentre si vede anche l'arcata dentaria inferiore), ma soprattutto i raccordi fra scene distinte che sono dei veri capolavori pindarici (si veda il primo risveglio del protagonista). Altro valore aggiunto la capacità visionaria complessiva che permette che un angelo muoia tra le fiamme e che fa partorire un uomo dall'ombelico (un'idea che sarebbe stata perfettamente in un film di Cronenberg degli anni '80), grottesco ed estremo, ma perfettamente calato e reso più accettabile dal tratto.
Al di là della trama, invece, quello che abbatte un poco il film è una certa lentezza nello svolgimento e una cura nell'animazione inferiore a quella del disegno (soprattutto all'inizio i personaggi sembrano muoversi a scatti).
Non un film bellissimo, ma un'opera interessante.

PS: colonna sonora minimal da urlo, con partecipazioni calzanti di Waits e St James infirmary.

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