lunedì 15 giugno 2015

Lo sguardo di Satana, Carrie - Kimberly Peirce (2013)

(Carrie)

Visto in Dvx.

Una ragazza, figlia di una maniaca religiosa e invisa alle amiche di classa, viene presa in simpatia (beh, c'è più compassione che altro) da una delle fighe della scuola che chiede al proprio ragazzo di invitare la loser alla festa di fine anno; ma le altre ragazze del gruppo stanno preparando una vendetta macabra; nessuno ha fatto i conti con i poteri psichici della protagonista.

Fare il remake di un cult è sempre complesso e delicato, specie se il cult è pure un film realizzato benissimo. Ciononostante non sono contrario a priori, l'uso del CGI può aggiungere qualcosa, uno script meno artigianale può dare spessore alla vicenda e scegliere attori migliori (a parte la Spacek che secondo me era perfetta) può rendere il tutto più digeribile.

In questo remake tutto è realizzato molto bene, le scene iniziali (il sanguinamento in doccia ad esempio) sono attualizzate, rese forse un poco più verosimili e si spinge molto di più sul lato da sfigata di classe della protagonista. Dall'altra parte c'è la Moore a fare la madre pazza... beh è scontato dire che è perfetta per il personaggio; e pure la Moretz è bravissima nella veste della protagonista.

Quello che manca è l'equilibrio; la madre pazza è troppo pazza; la ragazza stronza è troppo stronza, mentre quella buona è troppo buona. Il sangue, che era il vero filo conduttore del primo film, qui compare spesso, ma sembra più un mezzo per arredare gli interni in maniera splatter. Nel finale inoltre si preme l'acceleratore con mille buone idee, ma troppa paura nel portarle fino in fondo o mostrarle del tutto (le ragazze calpestate o quella bruciata viva); oppure, come nella scena dell'auto (dove si vede ogni cosa) manca completamente quel pathos, quella necessaria empatia per poter percepire qualcosa da quella vendetta totale e cieca.
La Moretz è, come già detto bravissima, ma le manca quello che aveva la Spacek, il physique du rôle; tu guardi la Moretz e non puoi pensare che quella non sia una cheerleader.

Un film bello, ben realizzato, molto, ma freddo.

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