lunedì 7 settembre 2015

Ballet mécanique - Fernand Léger, Dudley Murphy (1924)

(Id.)

Visto qui.

Una serie di immagini che danno il senso di movimento; di una danza. Immagini di meccanismi in movimento, oggetti mobili, inquadrature spezzate da degli specchi, sequenze ripetute in loop, lettere e numeri.

Questo balletto meccanico non è un film in senso stretto; è un'opera di videoarte decenni prima che la videoarte venga anche solo presa in considerazione.
Artisti che vollero esplorare il nuovo mezzo ce ne furono negli anni precedenti (i futuristi appena descritti) e poco dopo di questo film ci si immerse anche Duchamp e dopo un lustro anche Dalì; inoltre a pochi anni di distanza sarebbe anche stato realizzato il capolavoro di Vertov, vera e propria sinfonia di immagini in movimento che dimostrava la vera forza della macchina da presa. Ma qui siamo ai primi passi dell'idea che il cinema si arte indipendente, disgiunta da ciò che racconta; i già nominati futuristi o anche gli espressionisti tedeschi che fecero di un modello estetico pervasivo un marchio di fabbrica, non riuscirono mai a evitare di dover raccontare una storia; Léger invece decide che, come nei quadri cubisti, è il come si realizza che conta e non il cosa si realizza. E devo dire che riesce perfettamente nell'intento; senza mai raggiungere le vette di godibilità e poesia delle opere migliori di Vertov, qui il movimento è il padrone della scena con oggetti che si muovono, giochi di specchi, ma soprattutto l'uso di una macchina da presa a mano (nella sequenza dello scivolo) e un insistito utilizzo del montaggio rapido per "far muovere" immagini ferme. Una prova muscolare delle possibilità dell'arte nata da una trentina d'anni.
Inoltre è anche molto più piacevole di quanto non immaginassi, pur rimanendo un corto di videoarte e non di cinema.

Curioso che, con il passare dei decenni la videoarte sia diventata una branca indipendente e l'esperimento di Léger sia divenuto lo standard a livello dei musei, mentre l'abitudine dell'epoca di avere artisti nati in altri campi e prestati al cinema vero e proprio sia andata via via scomparendo (mi vengono in mente giusto SchnabelŠvankmajer, ma pure quest'ultimo da prendere con le pinze).

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