lunedì 9 novembre 2015

La febbre dell'oro - Charles Chaplin (1925)

(The gold rush)

Visto in DVD.

Un omini di belle speranza va in Alaska alla ricerca dell'ora; dopo una serie di disavventure incontra invece l'amore, purtroppo non corrisposto. Grazie all'intervento di un amico con una amnesia gli procurerà il successo, il suo buon cuore gli procurerà l'amore.

Vedendo la scena slapstick con il beccheggio della nave de "L'emigrante" mi è venuta in mente la scena della casa in bilico di questo film... devo ammettere, rivedendolo che le due scene hanno molto poco in comune.

Il film è giustamente uno dei più famosi di Chaplin degli anni '20. Al di là della qualità delle gag che, senza far scoppiare a ridere, riescono comunque a essere divertenti ancora oggi; e al di là della presenza di due delle scene più famose di sempre (quella divertente di Chaplin che mangia la propria scarpa e quella dolce di Chaplin che fa la danza con i due panini). Al di là di tutto ciò, questo film riesce a essere ancora encomiabile per la migliore integrazione fra commedia e sentimentalismo.
Chaplin è un regista drammatico, sentimentale come pochi, semplicissimo nella messa in scena, ma creatore di alcune delle scene più commoventi di sempre; in questo film non ci sono scene enormemente struggenti, ma il valore aggiunto è che il divertimento scaturisce proprio dalle scene più tristi, la fame, la violenza della natura, la violenza, ma soprattutto la solitudine (vero argomento del film) sono i motori immobili attorno cui Chaplin costruisce le gag. Se in altri film ottiene risultati migliori nel far commuovere, mai p riuscito a farlo mentre divertiva il pubblico come in questo film.

Inoltre è ancora godibile nonostante l'età

PS: c'è una versione degli anni '40 con la voce di Chaplin fuori campo che sostituisce i cartelli; non da niente più di quello che davano i cartelli e in qualche occasione l'ho trovato irritante. Consiglio il film muto originale.

Nessun commento: