mercoledì 23 dicembre 2015

Frankenstein oltre le frontiere del tempo - Roger Corman (1990)

(Roger Corman's Frankenstein unbound)

Visto in Dvx.

Uno scienziato del futuro sta creando un'arma che distrugga le truppe senza danneggiare le strutture circostanti, per farlo vengono gettate in uno squarcio spaziotemporale; l'arma creerà un'apertura che risucchierà lo scienziato stesso e lo getterà nella Svizzera dell'ottocento dove coesistono i due Shelley, Byron e il vero Dr. Frankenstein. Lo scienziato verrà coinvolto nella creazione della compagna della creatura, ma lo squarcio li risucchierà nuovamente in un futuro ancora più distante.

Ultimo film di Corman, dopo vent'anni di inattività (beh alla regia... nella produzione non ha ancora smesso). Ovviamente sono incline ad apprezzarlo proprio per questo motivo.... tuttavia diciamo subito le cose come stanno, la creatura è bruttissima... molto molto molto brutta.
Corman si distingue soprattutto nella gestione dei tempi che, in una trama così caotica e raffazzonata (ma l'andamento della trama non è sempre il punto focale di un film di Corman, non è una condizione necessaria) riesce comunque a portare fuori il film con un unico momento di stanca nella parte finale della sequenza ottocentesca. Viene anche realizzata qualche sequenza splatter inaspettata che definirei di buon gusto (nell'ottica di un horror), senza essere esplosive.

Fantastica la coppia di protagonisti con un Hurt come sempre impeccabile e un Julia... beh, non perfetto, un pò troppo ridanciano e sopra le righe, ma è sempre un piacere vederlo sullo schermo.

Inoltre (ma forse questo è solo campanilismo) ho apprezzato la ricostruzione della Svizzera ottocentesca tra il lago di Como e il centro storico di Bergamo (per chi lo conosce è divertente vedere come venga accuratamente evitata la cappella Colleoni; forse troppo rappresentativa e fuori contesto o forse vincolata in qualche modo)
                                       
In definitiva è un film molto godibile con un buon cast in toto, ma sostanzialmente insignificante.

PS: applausi per la locandina, dopo decenni di Frankenstein non c'era molto da aggiungere.

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