lunedì 14 dicembre 2015

L'ottava moglie di Barbablù - Ernst Lubitsch (1938)

(Bluebeard's eighth wife)

Registrato dalla tv.

Un ricco americano che si trova a Monaco si innamora di una ragazza conosciuta per caso in un negozio di pigiami, le chiederà rapidamente di sposarla e lei acconsentirà per amore, ma anche per interesse (del padre). Poco prima delle nozze scoprirà di essere solo l'ultima di altri sette matrimoni e credendo l'uomo inaffidabile decide di lasciarlo.

Commedia dei sessi di un Lubitsch in grande spolvero aiutato (nella sceneggiatura) da un ottimo Wilder. Il bello di Lubitsch è che quando si trova a suo agio non è detto che faccia un film perfetto, ma azzecca delle sequenze magnifiche anche in film che nel complesso sono solo passabili (come "La vedova allegra", film che ho abbastanza odiato, ma con molte idea imperdibili); in questo caso vince la palma d'oro l'incipit, con i due protagonisti che si incontrano per una delle idee più cretine in assoluto, il fatto che Cooper non voglia comprare i pantaloni del pigiama; inoltre questa sequenza dà il là ai commessi che salgono a chiedere numi ai dirigenti, andando, fisicamente, sempre più in alto.
Da sottolineare anche una macchina da presa abbastanza libera, con carrellate laterali o a inseguire, per continuare a inquadrare i personaggi anche mentre salgono le scale... Ma in un film del genere, la macchina da presa passa in secondo piano. Forse è più corretto sottolineare lo scoppiettio dei dialoghi (che sia merito, anche, di Wilder?) e la perfezione nei cambi di tono improvvisi; inoltre va sottolineato che, nonostante sia una commedia fra i sessi, c'è rimasta abbastanza maestria per rendere gustosi anche i dialoghi fra uomini (soprattutto Cooper con Niven e con Horton).

                                              

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