mercoledì 27 gennaio 2016

La donna del miracolo - Frank Capra (1931)

(The miracle woma)

Visto in  DVD, in lingua originale.

La figlia di un pastore protestante, alla morte del padre, si inalbera con quei sepolcri imbiancati dei suoi fedeli, inizia una furente invettiva che la fa notare da un furbo profittatore locale. L'uomo propone alla donna di mettere in piedi uno spettacolo religioso, dove lei potrà portare il verbo come vorrà (meglio se con alto tasso di spettacolarizzazione, come predicando da dentro una gabbia con alcuni leoni) mentre lui drenerà soldi ai fedeli in nome della donna...
Lei conoscerà un ex pilota ora cieco di cui si innamorerà, ma lo scoprire che è vincolata all'uomo che l'ha lanciata (lui la minaccerà di denunciarla dato che tutti i versamenti sono fatti a nome della donna) la costringerà a separarsi da lui.

Meno idealizzato e buonista dei soliti film di Capra, qui sembra invece voler contestare l'abitudine della religione a pagamento con un film, certamente in versione di commedia, ma senza buffonerie o scioglimenti epici (anzi, il finale è decisamente drammatico).
Certo si gingilla con il moralismo, specie nella parte iniziale (dove una potentissima Stanwyck denuncia l'ipocrisia dei fedeli, non senza luoghi comuni, ma che forza); dalla età in poi invece si rifugia in un sentimentalismo romantico che sarà l'unica forza positiva del film e che darà vita a scene passabili (personalmente il pupazzo da ventriloquo lo odio, anche se qui sarà stato usato per la prima volta), ad altre decisamente più pregnanti e significative (la sequenza in cui il cieco finge di aver riacquistato la vista è sentimentale al massimo, ma altrettanto commovente).

La regia è magnifica, con un ritmo di montaggio sostenuto che aiuta il fluire della vicenda e qualche inquadratura inconsueta (la visione perpendicolare sul terreno nella scena del tentato suicidio) e diversi movimenti di macchina da presa, per lo più carrelli (non molti, ma, specie nella prima aprte, sono molto scorsesiani).

Non è da annoverare tra i capolavori di Capra, ma è decisamente un buon film e uno dei suoi esperimenti con temi non del tutto capriani.

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