lunedì 14 novembre 2016

Capitan Blood - Michael Curtiz (1935)

(Captain Blood)

Visto in Dvx.

Un medico inglese dal cuore puro e ardimentoso in spirito viene condannato al carcere nei Caraibi per aver soccorso un ribelle. Nei Caraibi sarà vessato come schiavo, ma per le sue acute capacità mediche entrerà nelle grazie del governatore. Durante un assedio da parte degli spagnoli ruberà una nave con altri fuggitivi e diventerà in breve uno dei pirati più temuti. Dopo mesi arriverà per lui la possibilità di un riscatto.

Solo ora che lo vedo non posso che dare ragione a Sloth per la sua passione per questo film.

Il film si pregia di un Errol Flynn in piena forma che, nonostante la solita parte dell'eroe senza macchia, riesce a tenere lo schermo con piglio scanzonato dall'inizio alla fine che non può non risultare simpatico
Magnifiche la scenografie; sia degli interni, spigolosi e irrealmente spogli dove le ombre hanno gioco facile a farla da padroni nella fotografia; sia della ricostruzione del ponte della nave che, completamente in antitesi con gli interni, ricostruito al dettaglio con un profluvio di oggetti. Una cura che mostra un'attenzione all'effetto che si vuole ottenere sullo spettatore prima che sull'aderenza alla storia.
La macchina da presa che rimane salda a costruire inquadrature sempre piene specie nella seconda parte; addirittura sfruttata (con lievi movimenti paralleli alla scena o in avvicinamento) per rendere il beccheggio della nave con un'idea semplice quanto intelligente. Inoltre la regia si dimostra particolarmente sul pezzo nelle scene d'azione, dove spicca l'arrembaggio nel finale; dinamico, fastoso, con un numero incredibile di comparse e un effetto finale ottimale ancora oggi.
Non ho visto molti film di pirati, ma è fuori discussione che questo è, al momento il migliore; ma dirò di più; questo è un film d'avventura realizzato nel 1935 e invecchia per nulla, ancora attuabile e fruibile.

PS: l'ho detto che c'è Michale Curtiz alla regia? no per dire che non ha fatto solo "Casablanca" e che "Casablanca" non è stato un caso isolato.

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