lunedì 21 novembre 2016

Fiori nel fango - Douglas Sirk (1949)

(Shockproof)

Visto in Dvx in lingua originale sottotitolato.

Una donna esce dal carcere sulla parola dopo una condanna per omicidio. Il suo parole officer (non so come si dica in italiano) la mette in guardia circa il tornare a frequentare le stesse persone che l'hanno portata sulla cattiva strada. Per portarla verso una vita nuova le trova un lavoro come donna di compagnia della propria madre cieca. Il parole officer si innamora, si dichiara e i due si sposano. Quando l'ex della donna viene trovato morto lei viene sospettata e i due scappano insieme.

Un film particolare, un dramma sentimentale in ambiente poliziesco ben realizzato, una storia ancora molto godibile. Il dettaglio più interessante della trama è la discesa verso il basso, il crollo dalla vita borghese a quella da latitanti scontenti che inizia dal momento della dichiarazione d'amore; da quando l'amore arriva alla luce del sole, li la coppia dovrà darsi alla macchia.
L'idea dunque è buona, ma viene affossata nel finale che è più idiota che sdolcinato...

Dietro la macchina da presa c'è un Sirk che sembra più competente nella gestione del ritmo che della regia vera e proprio (in cui viene costruita qualche buona inquadrature e ci piazza un paio di carrelli veloci, ma per lo più passa inosservata); anche grazie alle capacità di Sirk il film scorre via piacevolmente.

I protagonisti sono incredibilmente legnosi.

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