lunedì 17 luglio 2017

Angst - Gerald Kargl (1983)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.

Uno psicotico esce di carcere dopo aver scontato una lnga pena per omicidio (tecnicamente ne ha compiuti due), i suoi pensieri ci rendono noto che non è soddisfatto dei due omicidi compiuti e che lui uccide per il piacere di farlo. Appena fuori infatti cerca subito delle vittime; il film segue il suo lungo lavoro fatto di ricerca effrazione e omicidio multiplo.

Il film è un'opera prima piuttosto grezza, tutta fatta con voce fuori campo del protagonista (piuttosto didascalica nelle frasi) che spiega la sua logica e i suoi sentimenti. Il regista fa tutto quello che un regista farebbe alla sua opera prima, macchina da presa molto mobile, frequenti inquadrature dall'alto o dal basso, ampio uso dei primissimi piani e dettagli, panoramiche circolari (spesso con la macchina da presa unita alla personaggio inquadrato affinché si muova di concerto) e una profusione di dolly; attori che guardano in camera con fare d'attesa, scarsa recitazione, assenza di dialoghi.
Non un film sperimentale, ma un film volutamente scarno nella storia, abbastanza pesante nell'argomento trattato per poter lasciare il segno e una regia in primo piano. Beh direi che l'idea funziona, perché è davvero una festa per gli occhi; almeno per tutta la prima parte il lavoro d'autore eccessivo è sempre ben condotto e gioca adeguatamente con la suspense e il montaggio (perfetta la scena del protagonista al bar che mangia un wurstel; il dettaglio di lui che mangia, il dettaglio della bocca della ragazza e le parole fuori campo del protagonista che racconta di avere una voglia folle di uccidere sono perfettamente coordinate con il montaggio).
Il difetto del film è il voler fare una cronaca minuto per minuto della vicenda. Avendo scelto il distacco come tono, l'apatia come mood, il ritmo dovrebbe essere mantenuto dalla macchina da presa di concerto con una storia che riduca i tempi morti; purtroppo, per quanto bravo alla regia Kargl non riesce a rendere interessanti tutti i momenti del trasporto dei cadaveri e fa incartare il film in una serie di sbadigli.
In ogni caso una splendida opera prima che, purtroppo, rimane anche unica.

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