lunedì 7 agosto 2017

Kiss kiss bang bang - Shane Black (2005)

(Id.)

Visto in Dvx.

Un ladro newyorkese viene scambiato per un aspirante attore e inviato a Los Angeles dove rimane invischiato in una doppia storia di cadaveri e persone scomparse, oltre al reincontro con una sua vecchia conoscente di cui è innamorato.

Sceneggiato e diretto (opera prima!) da un redivivo Shane Black dopo anni di silenzio è, di fatto, un ritorno alle origini (per tema e tono) in versione postmoderna. Siamo dalle parti della commedia pulp, del noir comico con la giusta dose di buddy movie. A essere totalmente sinceri è un film fuori tempo massimo, utilizza tecniche e tattiche di regia che risultano già usurate, tuttavia se un film funziona, funziona lo stesso, sarà riciclato, ma è sufficiente che il riciclo sia fatto con stile.

La storia è totalmente inverosimile con una trama che deraglia e sbava continuamente sotto il peso delle troppe fighetterie messe in campo; tuttavia il ritmo è ottimo e tutto scorre nella giusta direzione facendo funzionare alla perfezione il complicato meccanismo.
Il vero punto a sfavore è l'eccesso di wanna be Shane Black in qusta sceneggiatura di Shane Black, si fosse contenuto un minimo il film ne avrebbe giovato; ovviamente riesce comunque a costruire un paio di ottimi personaggi (piuttosto scontato il protagonista, di molto migliore la "spalla", più articolata e meno calcata).
La regia è, come si è detto, vecchia di una decina d'anni. Fotografia carica e patinata, colori fluo, protagonista che parla allo spettatore interrompendo il film e altri articoli anni '90. Ripeto, è il festival del già visto, ma in questo film quasi tutto sembra funzionare a dovere, giusto qualche interruzione in meno e sarebbe stato perfetto. Diciamo che Black ha voluto fare il suo film postmoderno (senza eccessi di macchina da presa che già è qualcosa).

Downey Jr è perfetto per la parte, ma viene lasciato libero di gigioneggiare quanto vuole, pure troppo, cogliendo perfettamente il personaggio e riuscendo comunque a non essere (sempre) fastidioso. Val Kilmer è la spalla, rimane sempre in secondo piano rispetto alla storia principale, ma si giova di una parte migliore e la sa usare a dovere uscendone come il migliore in campo.

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