venerdì 12 gennaio 2018

La più bella serata della mia vita - Ettore Scola (1972)

(Id.)

Visto in Dvx.

Un industriale italiano che porta, illegalmente, fondi in Svizzera, rimane bloccato su una strada secondaria per un guasto alla macchina; verrà accolto nel castello di un anziano conte e invitato a cena. Durante il lauto pasto il conte assieme a tre suoi anziani amici, metteranno in scena un processo contro l'italiano; dal gioco di ruolo dell'inizio, il processo sembra diventare sempre più serio.

Tratto da un'opera teatrale dell'ottimo Dürrenmatt, Scola ne trae un'opera comica, grottesca che si chiude come una farsa. Trasferisce tutta l'attenzione sul protagonista, interpretato dal solito Sordi che fa Sordi (bravo, ma scontato) e si adegua al suo registro e ai suoi tempi... Scelta non ottimale che rende il film discontinuo e che lo port sul registro del macchiettistico nel giro di pochi minuti rendendo totalmente non sfruttabile il mood d'inquietudine che la storia potrebbe dare.

La trama riesce comunque a muoversi attirando l'interesse dello spettatore (ma è merito dell'opera originale), nonostante la regia sia stata impostata con il pilota automatico (appare quasi impossibile che questo film sia stato realizzato tra "Dramma della gelosia" e "C'eravamo tanto amati").
Grandioso il cast di vecchie (letteralmente) glorie del cinema francese.

In definitiva un film impersonale e insipido che intrattiene senza sforzi con una storiella interessante buttata in vacca.

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