venerdì 5 gennaio 2018

L'uomo che prende gli schiaffi - Victor Sjöström (1924)

(He who gets slapped)

Visto in Dvx.

Un ricercatore mantenuto da un mecenate riesce a giungere a un'importante scoperta. Il giorno in cui dovrebbe presentarla ufficialmente scopre che il mecenate gli ha rubato studi e proprietà intellettuale; poco dopo scoprirà che gli ha rubato pure la moglie. Pubblicamente umiliato (e schiaffeggiato) sparirà dalla circolazione e si riciclerà come clown. Lo spettacolo che produrrà per il circo sarà una variante buffa (?) di quanto accaduto e diventerà famoso come "quello che viene schiaffeggiato".
Ovviamente il suo ex mecenate tornerà, vorrà sposare una ragazza innamorata di un altro e lui, cercherà di fermarlo.

Cercando nella filmografia di Lon Chaney incappo in questo, poco conosciuto film. Di fatto è poco conosciuto da me, dato che si tratta del primo film americano di Sjöström, il primo film prodotto dalla neonata MGM e primo grande successo per la nuova compagnia di produzione.

Il film poi è magnifico. Se si riesce ad accettare il volo pindarico che porti un ricercatore umiliato a fare il clown, allora il film diventa una densissima tragedia senza alcuna speranza nonostante i molti buoni sentimenti messi in gioco.

La regia di Sjöström fa il bello e il cattivo tempo. Utilizza un enfatico, ma efficace, montaggio parallelo fra la compravendita della ragazza e l'idillio fra gli amanti, per poi sfruttare un nuovo montaggio parallelo nello showdown finale e lo spettacolo degli amanti; sfrutta le sovrapposizioni e la simbologia del cuore di pezza (scontata, ma ancora una volta, calzante); ma soprattutto costruisce benissimo le inquadrature (specie nella prima parte) e inframezza i capitoli del film con un clown che ride ossessivo facendo girare una palla, simbolo perfetto del mood del film e del destino malato e inarrestabile. La scena da ricordare però è Lon Chaney da solo sulla pista del circo con le luci che si spengono e la faccia bianchissima che sfocata dalla macchina da presa.

Lon Chaney è a credibile nel folle ricercatore, ma risulta perfetto nei panni del clown per i quali sembra essere nato (aveva effettivamente fatto il clown e il mimo in gioventù); una giovane Norma Shearer è adatta alla parte, ma senza picchi di bravura; sono invece rimasto stupito dalla performance di McDermott, perfetto, in parte e con una recitazione controllatissima.

Unico neo il finale, troppo lungo; ma è un difetto perdonabile.

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