lunedì 19 maggio 2014

The lego movie - Phil Lord, Christopher Miller (2014)

(Id.)

Visto in aereo, in lingua originale.

In una città fatta di lego tiranneggia un oscuro signore che vuole tutti omologati; un banale impiegatucolo felice della sua routine si trova per caso nel posto sbagliato al momento sbagliato e rimane attaccato al mattoncino che dovrà salvare il mondo dal dittatore. Verrà quindi rapito da una ragazza facente parte della resistenza che lo porterà in mondi paralleli dove incontrerà l'intero gruppo; ovviamente li condurrà alla cattura e dovrà cavarsela praticamente da solo, salvando loro e il mondo.

Un film di animazione con tecnica mista stop-motion CGI sostanzialmente impeccabile, sfruttando il meglio di ognuna delle due tecniche; ovviamente utilizza i mattoncini lego per ogni dettaglio determinando un dinamismo incredibile, ma con un effetto straniante nelle scene d'acqua, o cone le nubi. Magnifica anche l'idea dei suoni sostanzialmente corretti tranne che per i versi degli animali o alcuni veicoli, in entrambi i casi sono l'equivalente dei suoni fatti da un bambino che sta giocando, da una parte sottolineando il fatto che si ha davanti dei lego, dall'altra si collega la finale del film.

Si, ero anch'io molto dubbioso sulla riuscita in progetto così cretino come un film sui/coi lego; eppure guardandolo non sono riuscito a non esserne conquistato. Per prima cosa si ride, e molto, tutte le cretinerie (da Batman alla canzoncina idiota dell'inizio, dal nascondiglio segreto fra le nuvole alle citazioni di cartoni animati e fantasy recenti) sono funzionali a gag efficaci e niente cade nel vuoto; anzi la comicità folle prende in giro tutti io punti di riferimento di questo film. Ma l'idea vincente è la mancanza di regola, la totale follia della storia, il suo muoversi in mondi scollegati con personaggi che vanno a scavare nel pop come nell'assurdo con una serie di possibilità date proprio dal fatto che si tratta di personaggi fatto con i lego e per questo soggetti a determinate regole (si la libertà anarchica di questo film è in realtà una pubblicità fatta ai lego, ma direi che c'era da aspettarselo...); di fatto il film è realizzato dagli stessi registi dell'assurdo e magnifico "Piovono polpette". Il vero problema è quando questo getto di surreltà finisce...

SPOILER ALERT
...quando nel finale si rompe l'ultimo tabù e si esce dal mondo dei lego per entrare in quello reale... beh l'idea poteva anche reggere e dare ulteriori possibilità; invece ci si appiattisce sul banale, nel rapporto padre e figlio e il povero Will Ferrell (scelta giusta per dare continuità alle cretinerie) viene relegato in una parte scontata. Anzichè essere d'aiuto, il finale in live action affossa tutto.

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